giovedì 12 dicembre 2013

Stare qui

Sono qui, di fronte a casa mia.
Sono tornata.
Fa freddo e tremo, c'è nebbia. Spero che mi nasconda.
Piango.
Fino alle 21 e 10 ero nel treno, i programmi avrebbero dovuto essere diversi, sarei dovuta restare a dormire dal mio fidanzato e poi a casa mia domani.
Invece abbiamo litigato e mi sono fatta riportare adesso.
Sto qui fuori e non entro, non mi va.
I miei ritorni a casa fanno sempe schifo...non capita mai che io trovi un pasto caldo ad attendermi, sorrisi e cose cosi' .
Mia sorella manco mi saluta, l'altra si invece.
Beh tutto questo per dire che in questo tempo trascorso fuori mi sto preparando psicologicamente, almeno credo.
Si perche' dato che dovevo arrivare domani ero preparata al domani invece all'oggi no e quando sono gia' triste e di cattivo umore per i fatti miei il ritorno e' ancora piu' deprimente.
Non so a voi ma a me intristisce e incupisce vedere i soliti silenzi-cattivi umori-buio-brutture. Mi fa stare male se non sono preparata.
Il problema e' che io paragono tutto a me... quando tengo a una persona e quella ritorna io gli preparo da mangiare, gli preparo le piccole sorpresine...compro il regalino anche quando sono io a tornare, figuriamoci.
Il contrario ovviamente non avviene mai e questo mi fa arrabbiare.
E' come se gli altri non mi volessero dare cio' che io credo mi spetti ma probabilmente e' una visione distorta. Non tutti fanno come me ma non significa che non siano contenti del mio ritorno.
Io ho tante accortezze, premurosita'.. perche' non posso avere altrettanto?
Beh mi sto dilungando, vorrei essere di nuovo nel luogo da cui sono partita almeno potrei stare da sola in camera mia.
E invece ora devo tornare qui perche' non ho altro posto in cui stare quando tutto cio' che voglio e' solitudine.
Le lacrime continuando a scendere e mi cola il naso, sono seduta sulla mia valigia e devo cercare di farmi forza e indossare un bel sorriso di rientro.
Peccato che Dio o chi per lui non ha voluto che avessi una famiglia, peccato.
Magari ora potrei essere contenta invece che dover digerire il cambiamento di programma.
Vorrei avere un posto in cui andare, vorrei tutta una serie di cose forse stupide.
Ritorno e una volta tanto vorrei una rosa al mio arrivo, la cena gia' pronta, un bigliettino... non lo so.
Non devono essere tutti come me, questo e' il punto, ma nonostante cio' vorrei lo stesso queste cose e non le avro'.
A 16 anni, quando mio padre aveva ancora la capacita' di stupirmi in negativo e deludermi, dopo 3 settimane in Irlanda tornai a casa.
Tutti nell'autobus parlavano con i familiari entusiasti: finalmente a casa!
Chi a cena fuori, chi festeggiamenti, chi era atteso dalla famiglia al completo per il pasto.
Io invece no.
Mi venne a prendere mio padre, erano le 23 forse e io avevo fame.
Non c'era niente di pronto, la tavola non era apparecchiata.
Lui aveva gia' cenato, non mi chiese se io avevo fatto altrettanto. Ci scambiammo credo 3 parole e poi lui se ne ando' a fare non so che.
Io rimasi sola e piansi molto, ebbi le mie solite, solitarie crisi.... di affetto? Non so.
Bene, ora la cosa non mi tocca piu'.
Vi lascio..non ho piu' voglia di scrivere.
Scusatemi per gli accenti... spero di non abbuffarmi.
Spero voi siate felici....
A presto.

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, non sono in un periodo nero, direi, ne ho passati di molto peggiori ma vado avanti. Qui scrivo momenti, sono molto lunatica...quello era un momento nero, poi sono stata meglio.
      Io odio il natale, come ho scritto, e quindi probabilmente questo influisce...poi vivo situazioni difficili.
      Non ho capito quando mi hai chiesto se nessuno se ne accorge...accorgersi di cosa? Scusa non ho capito.
      Di Nanni Moretti ho visto solo 3 film e questo è l'unico che mi è piaciuto,anzi, piaciuto è riduttivo...direi che è forse il mio film preferito o certamente tra i miei preferiti.
      Lo trovo così geniale e ironico, profondo, disperato, maniacale, sensibile...malinconico,solo.
      Ho descritto un po' il film e un po' Michele, il protagonista. Forse mi piace così tanto perchè per certi versi mi ci rispecchio, per altri lo capisco così in profondità... lo sento uno come me.
      La propria esagerazione, il se stesso senza controllo, pazzo, esagerato.. quella parte di noi nascosta ma che ci rappresenta.
      Che ne pensi?
      Grazie per aver letto tutto e commentato, sei una ragazza molto sensibile e dolce.

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, scusa il ritardo ma meglio tardi che mai.
      Il natale mi stressa e mi stressano i regali.
      Sai io penso di dare e ricevere ma non credo di ricevere sempre le cose come le vorrei io...ci sono esperienze della vita che ti portano, anni dopo, ad avere reazioni esagerate per cose forse normali o quasi per gli altri. Spero che anche io riceverò l'affetto anche in quelle forme che desidero però non mi sento completamente sola e incompresa, dipende. Certo la mia famiglia non è in grado di starmi vicina ma almeno ho il mio fidanzato, non sono sempre rose e fiori ma conosce tutto di me e mi vuole bene.
      Si io sono molto diretta e appaio forse dura, fa parte di me, nel bene e nel male!
      Dovrebbero dirtelo più spesso le persone che sei sensibile e dolce, sono certa di non sbagliarmi!
      Grazie dell'interessamento :-)

      Elimina