venerdì 11 aprile 2014

Non va...

Vorrei vivere in un mondo di libri ed estraniarmi dalla realtà.
Spesso quando sono a letto resto con gli occhi chiusi e immagino di vivere un'altra vita, uno dei miei personaggi...o anche di essere una delle ragazze di cui leggo i blog.
Questa settimana ho vomitato 3 volte e tutte per autodistruggermi. Non per non ingrassare, non in un impeto folle...no, con il preciso intento di farmi del male.
In tutto oggi ho mangiato del riso con dei pomodorini e mezza carota...poi ho vomitato.
Nel pomeriggio ho quindi preso un cono piccolo e adesso ho mangiato due cucchiai di riso cotto e due di tonno. Come da manuale ora mangerei qualcos'altro ma continuo a ripetermi "Vuoi dimagrire, cazzo, o quel piatto di riso??".
Oggi il mio fidanzato mi ha di nuovo trattata uno schifo, almeno secondo me. Metto ormai in dubbio anche la mia percezione della realtà perchè lui dice sempre che è colpa mia, che ho sbagliato io ecc...quindi, ecco, per questo specifico "secondo me".
Sento che la mia pazienza è sul punto di terminare, lui può permettersi di arrabbiarsi e stare male io invece ho letteralmente paura di quello che sono in grado di farmi quando discuto con lui.
Penso le cose peggiori, penso di ammazzarmi, di bere candeggina, di tagliarmi, di uccidermi giornalmente deponendo le armi al mio DCA.
Non lo so che ho nel cervello, cosa ci sia che non va in me. Niente della mia vita ha un senso.
Non voglio passare un'altra estate di merda.
Scusatemi....spero che voi stiate meglio di me!

4 commenti:

  1. ciao Bianca, eccomi qui. Se il tuo ragazzo ti tratta male mandalo al diavolo. Io sono ancora qui, stessa determinazione, anche se ho fatto una piccola pausa. Ora mi bevo un caffè senza zucchero e spero di non assumere altro durante il giorno. A volte anche resettare il corpo a zero ed annulare le sue esigenze non è una cosa negativa. Poi dipende dove vogliamo arrivare. Io ora ricomincio.

    RispondiElimina
  2. Ciao Bianca. Non ti leggevo da molto ed anche io sono stata pochissimo sul blog in questo periodo. Ormai non trovo più un appiglio da nessuna parte. Vedo tutto senza senso, in primis me stessa. La mia percezione della realtà non so come sia, se giusta o sbagliata, e forse non lo capirò mai, perché mi trovo a guardarmi con due tipi di occhi: i miei e quelli di chi dice che è sbagliato tutto ciò che faccio, penso, dico. Io mi trovo esattamente nella tua stessa situazione. Ed in più il mio ragazzo si comporta allo stesso identico modo del tuo. Credo sempre di essere sul punto di tagliarmi (e ultimamente, dopo tanto, l'ho rifatto, e sono tornata ad essere dipendente da questo gesto malsano che mi ha accompagnata per parecchio tempo anni fa), di farmi fuori, di buttarmi dal balcone, e l'unico modo, mi dico, per riuscire ad affrontare meglio tutti questi dispiaceri sarebbe dimagrire, ma non ce la faccio, almeno non più, ho perso tutte le forze mentali e fisiche, quella forza di volontà che prima mi portava ad essere iperattiva è stata sostituita dall'apatia più schifosa, per cui è stato inevitabile mettere su peso, essendo abituata ad uno stile di vita diverso. Ho preso 7 kg da quest'estate e per me è finita la vita, è finita ogni possibilità di esistere, quasi come se pesassi 150 kg e per poter diventare magra o tornare comunque a com'ero prima fosse un traguardo irraggiungibile. Invece non lo è, ma io ho raggiunto i livelli massimi di depressione e non riesco a vedere un'altra via d'uscita che non sia uccidermi o comunque farmi del male in modo serio, per staccare un attimo dalla realtà (che cosa stupida, lo so benissimo). Ormai penso a questa soluzione da codardi da moltissimo tempo, e da un lato sono tranquilla, perché fino ad ora non l'ho mai fatto, nello stesso tempo sono terrorizzata perché la voglia è talmente forte che mi pare di poter commettere un errore simile da un momento all'altro... Io sono sola, non ho un appoggio, né qualcuno che sappia ascoltarmi, la cosa più brutta è che ho smesso di cercare una persona comprensiva, non me ne frega più niente, a me frega solo di dimagrire e distruggermi, solo questo, per non dare più il potere agli altri di farlo. Mi dispiace tu senta le stesse mie cose, o quasi. Ciao..

    RispondiElimina
  3. Cara White oleander, a proposito bellissimo film, forse abbiamo in comune più di una cosa ma io sono più grande di te e questo mi avvantaggia. Io di merda ne ho ingoiata tanta, in famiglia....e continuo a farlo, con le amicizie e tutto il resto. Nonostante tutto sono ancora qui e anche tu. Vorrei farti capire quanto tu non sia davvero sola, prima di tutto ci sono io e posso ascoltarti quando vuoi...poi sai cosa? Sei giovane e la tua vita può cambiare, devi ritrovare in te un po' di amor proprio, la scintilla che fa cambiare le cose. Io ho passato mesi in casa con una madre depressa sotto psicofarmaci e io depressa senza, restavo sveglia tutta la notte a chattare con sconosciuti in cerca di una qualsiasi, disperata, compagnia. Sola per lo meno quanto te o forse di più, non avevo un ragazzo nè una sorella. Io ti capisco, lo sento, e per questo ti dico che puoi uscirne ma devi cambiare le cose. Mi piacerebbe aiutarti perchè io vedo in me ancora la forza, la speranza di uscirne...e invece in te qualcosa si è spento ma hai ancora tanto da dare. Tu non sei la tua famiglia, non sei il tuo peso, i tuoi soldi, quello che dice la gente di te. Tu sei altrove, intrappolata nella tristezza. Ma ci sei, devi solo trovarti. Nei mesi peggiori, anni fa, leggevo motti latini e ne trovai uno che divenne il mio, che ripetevo tra me e me e che mi ha dato forza....iterum rudit leo, significa "il leone ruggisce ancora". Per me voleva dire che avevo ancora rabbia, forza, voglia di vivere, speranza...e che quel leone in gabbia aveva ancora il coraggio e la forza di ruggire. Se vuoi ora questo motto può essere anche tu o e spero tu ne colga l'essenza e ti porti fortuna e voglia di reagire
    così come è accaduto per me.
    ti stringo, Bianca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero Bianca, in me si è spento qualcosa. Un tempo non era così, nonostante la tristezza interna uscivo, mi divertivo, stavo in compagnia di altre persone, avevo una vita. Nel 2011 ho eliminato tutti, qualcosa mi ha annullata: non c'era più nessuno intorno a me, avevo mandato via ogni persona, e camminavo, camminavo, camminavo. Facevo solo quello. I miei disturbi alimentari sono scoppiati lì. Ho perso il controllo di tutto. Insieme alle camminate continue sono arrivati improvvisamente attacchi di panico ed ansia, cose che non avevo mai provato se non in rarissimi momenti. Cose giornaliere che tutti sono costretti ad affrontare, anch'io prima, sono diventate per me montagne che non avrei potuto superare. E in queste condizioni qualcosa si spegne, è inevitabile, perché, come dice una poesia della Dickinson
      "Non avessi mai visto il sole
      avrei sopportato l'ombra
      ma la luce ha aggiunto al mio deserto
      una desolazione inaudita."

      È così, avendo comunque vissuto un po' prima, anche se in minima parte, è stato traumatico ridursi in quelle condizioni. Dopo tanti anni ho capito il motivo reale per il quale la mia vita è cambiata così drasticamente, all'improvviso: ero stanca di fingere. Non ho mai trovato qualcuno con cui potessi essere me stessa, ed ora le cose non sono diverse. La società ti costringe a fingere, a crearti delle maschere e nascondere ciò che sei realmente. Durante tutti quegli anni di uscite, relazioni brevi, discoteche io non sono mai stata me stessa, mai, ho sempre portato una maschera, ma anche due, tre, dieci. Nel 2011 qualcosa si è rotto, ho cominciato a provare schifo, credo, per questo mondo che ti costringe a nasconderti; io non volevo più farlo, desideravo qualcuno, un'amica sola mi sarebbe bastata, con cui potessi essere Silvia, quella vera intendo. Ma tutti dicono di essere "come te", di star male, essere empatiche, sensibili, tutt'oggi mi capita di conoscere ragazze che dicono tutte queste menzogne sul loro conto per poi rivelarsi esattamente come tutti gli altri. Non so cosa sia per loro la sensibilità, ma so che non è qualcosa che gli appartiene.
      Comunque per ora l'esistenza mi è sfuggita dalle mani, non la riesco a riprendere, a ricostruire, non so se ce la farò di nuovo. L'unica cosa che mi accompagna è il mio disturbo alimentare. Lui è di una fedeltà che gli altri non sono mai riusciti ad avere nei miei confronti.
      Sai, quando ho conosciuto il mio ragazzo ho ricominciato a vedere la luce, nonostante fosse il periodo in cui avevo smesso completamente di mangiare e bere, piano piano mi sono fatta forza perché vivere aveva un senso, dovevo stare in piedi perché c'era lui... ma le cose sono cambiate senza che me ne rendessi conto. Antonio si è rivelata una persona completamente diversa. A volte lo ritengo peggiore di quei bastardi che hanno abusato di me quando avevo 13 anni, perché lui conosce tutti i miei problemi, sa quanto stia male, eppure li sottovaluta, mi fa soffrire, cerca in tutti i modi di sottomettermi e comandarmi. Non so se lo faccia per tenermi con sé, perché sa che così la mia autostima è più morta di quanto lo fosse prima e quindi non potrò lasciarlo mai. Ora vedo che è stata tutta un'illusione, anche se dice di amarmi i suoi atteggiamenti non vanno pari passo con le sue parole. Sono tornata ad essere depressa esattamente come prima che ci conoscessimo, come quando ero ricoverata in psichiatria ed anche se fossi morta non avrebbe avuto importanza, perché tanto nulla aveva senso. Per cosa dovrei essere felice di vivere? Me stessa? No, non mi frega nulla di me. I miei genitori? Oh loro hanno causato il 70% dei miei problemi mentali. Antonio? ahahahah. Ci sono due cose per cui continuo a vivere: mia sorella ed il mio cane. È una vita apparente. Nonostante tutto non perdo la speranza che un giorno le cose possano migliorare. Non posso perderla. Adesso è così, forse un giorno... dipende da me, lo so. Ma essere senza un appoggio non è facile.
      Grazie, un abbraccio anche a te.

      Elimina